SINDROME DI DE QUERVAIN
La malattia, che prende il nome dal chirurgo svizzero che la descrisse, è un'infiammazione della guaina che riveste due dei tendini che fanno muovere il pollice.
Questa infiammazione è detta tenosinovite, ed i tendini interessati sono denominati abduttore lungo ed estensore breve del pollice.
I tendini, che provengono dall'avambraccio, arrivati al polso passano all'interno di una guaina che sta alla base del pollice.
L'infiammazione fa aumentare lo spessore e restringe l'apertura della guaina. Ciò riduce lo spazio a disposizione per lo scorrimento dei tendini, che quindi fanno attrito con la guaina stessa.
La malattia si presenta spesso in persone che eseguono movimenti violenti o molto ripetitivi con il polso. Per questo è frequente nei musicisti, nelle signore dedite al cucito e al ricamo, in chi usa molto il mouse o la tastiera del computer e del cellulare e nelle mamme, specie nell'ultimo periodo dell'allattamento, quando il bimbo diventa pesante. In effetti, all'epoca di De Quervain, questa era conosciuta come la malattia delle balie e delle ricamatrici.
Esiste una discreta possibilità di prevenire la comparsa della malattia, ad esempio evitando di effettuare per ore ed ore lo stesso tipo di movimento, utilizzando posizioni corrette e distribuendo il lavoro, quando possibile, sulle due mani.
- IN ROSSO SCURO, IL TENDINE ESTENSORE BREVE, IN ROSSO CHIARO IL SUO MUSCOLO
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- IN GIALLO SCURO, IL TENDINE ABDUTTORE LUNGO, IN GIALLO CHIARO IL SUO MUSCOLO
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- IN VERDE, LA GUAINA INSPESSITA E RISTRETTA
Il sintomo principale è il dolore al margine del polso e lungo il dorso del pollice, quando si cerca di muoverli.
A volte il dolore si diffonde verso l'avambraccio e peggiora nei movimenti di presa, come nell'aprire un barattolo, strizzare un panno, o girare una chiave.
Altri sintomi sono il rigonfiamento della guaina che è di consistenza dura: molti pazienti infatti credono che questo ispessimento sia dovuto alla comparsa di "un ossicino che prima non c'era".
Piuttosto frequente è il formicolio al dorso del pollice provocato dall'irritazione di un piccolo ramo nervoso che decorre sopra la guaina ispessita.
La diagnosi si basa sulla descrizione dei sintomi, che sono molto caratteristici.
Una prova molto utilizzata, allo scopo di registrare il grado di dolore avvertito dal paziente, è il test di Finkelstein, che si esegue facendo stringere il pollice all'interno delle altre dita chiuse a pugno e contemporaneamente chiedendo al paziente di flettere il polso nella direzione del mignolo. Nel soggetto affetto dalla sindrome di De Quervain, infatti, i movimenti del pollice sono difficoltosi a causa del dolore intenso, che risulta acuito quando si inclina il polso. L'ecografia consente di evidenziare con precisione le alterazioni infiammatorie dei tendini ed i loro rapporti con le pareti della guaina sinoviale.
Trattamento nella fase iniziale e meno grave:
In alcuni casi, per attenuare i sintomi è sufficiente evitare per un periodo di tempo i movimenti che provocano dolore.
Lo scopo del trattamento in questa patologia è quello di eliminare il dolore, ridurre l´infiammazione e restituire il normale scorrimento dei tendini.
Farmaci steroidei: Hanno efficacia ma limitata nel tempo...
Infiltrazioni cortisoniche: Risultano particolarmente efficaci sui sintomi, ma con l´effetto collaterale di un possibile danno fibrotico...
Terapia Strumentale: Si avvale dei più moderni elettromedicali come l´efficace azione combinata di LASER, TECAR e FLOWAVE che, test alla mano, ha dato risultati eccellenti in tempi relativamente brevi,
Crio Terapia: Se la zona è infiammata, l´applicazione di ghiaccio può contribuire a ridurre il gonfiore.
Trattamento delle forme avanzate:
Se il dolore è intenso o persistente, diventa indicato il trattamento chirurgico.
L'intervento, che viene effettuato con l'anestesia di tutto l'arto ed in Day Hospital, ha una durata di circa 15 minuti. L'operazione consiste nell'aprire la guaina tendinea che si è ristretta, così da eliminare l'attrito tra guaina e tendini. Dopo l'intervento la mano ed il pollice vengono immobilizzati per i primissimi giorni con una stecca di gesso o un tutore rigido. In occasione della prima medicazione viene rimossa la stecca e viene applicato un bendaggio morbido. Dopo circa 12 giorni vengono asportati i punti ed è opportuno iniziare un mirato protocollo fisioterapico riabilitativo post-chirurgico per un fisiologico recupero dell'articolarità del primo dito, quindi della mano e di conseguenza delle attività quotidiane nel minor tempo possibile.